Il 25 ottobre 1658, il giorno dopo la prima dello spettacolo “il dottore amoroso”, che entusiasmò il re Luigi XIV, il giovane Molière si risveglia convinto di essere nella Francia del 2023. Abituato alla vita di corte, con tutto lo stuolo di nobili e lacchè, improvvisamente scopre che il sovrano è stato sostituito da un presidente in giacca e cravatta e che la Monarchia è stata sostituita dalla Repubblica.

Molière dopo il primo momento di sconforto, decide di reagire: affiancato dalla moglie Madelaine e dalla compagnia “La Troupe de Monsieur” che la asseconda nel suo delirio, mette in scena insieme all’amico italiano Tiberio Fiorilli “Scaramuccia”, “La scuola delle mogli”, nel Teatro del Palais-Royal.

Commedia degli equivoci, di carattere autobiografico, diventa un “gioco teatrale” per parlare del ruolo della donna nel passato e nel presente. Alla fine Molière presagisce che col passare dei secoli le cose sono cambiate solo in parte: gli inganni, i sotterfugi, i vizi e le maschere nella vita come nel teatro sono sempre le stesse… C’è sempre “un doppio” in ogni storia, ma l’amore, anche se attraverso strade impervie e tortuose, trionfa sempre!

Il 25 ottobre 1658, il giorno dopo la prima dello spettacolo “il dottore amoroso”, che entusiasmò il re Luigi XIV, il giovane Molière si risveglia convinto di essere nella Francia del 2023. Abituato alla vita di corte, con tutto lo stuolo di nobili e lacchè, improvvisamente scopre che il sovrano è stato sostituito da un presidente in giacca e cravatta e che la Monarchia è stata sostituita dalla Repubblica.

Molière dopo il primo momento di sconforto, decide di reagire: affiancato dalla moglie Madelaine e dalla compagnia “La Troupe de Monsieur” che la asseconda nel suo delirio, mette in scena insieme all’amico italiano Tiberio Fiorilli “Scaramuccia”, “La scuola delle mogli”, nel Teatro del Palais-Royal.

Commedia degli equivoci, di carattere autobiografico, diventa un “gioco teatrale” per parlare del ruolo della donna nel passato e nel presente. Alla fine Molière presagisce che col passare dei secoli le cose sono cambiate solo in parte: gli inganni, i sotterfugi, i vizi e le maschere nella vita come nel teatro sono sempre le stesse… C’è sempre “un doppio” in ogni storia, ma l’amore, anche se attraverso strade impervie e tortuose, trionfa sempre!